Un luogo nel luogo. E che evoca altro. Con diversi punti di osservazione. L’assenza di barriere fisiche e concettuali tra due momenti. Quello dell’attesa, non isolato o silenzioso ma vissuto e stimolato dall’arte. E quello vibrante dell’attività o dell’essere e sentirsi protagonista di una consulenza estetica. Con una continuità visiva e di luci schermata e filtrata, come dalla soggettività in ogni approccio creativo, da una tenda. Che ritma trasparenza, rendendo spirituale e funzionale un ambiente di lavoro ma che, sin dall’ingresso, diventa anche spazio di esortazione, riflessione e contemplazione del bello. Sono, queste, la chiave di lettura e di interpretazione simbolica e le suggestioni reali che descrivono il nuovo salotto d’arte e di bellezza di Mariassunta VANITÀ, realizzato con installazioni ed arredi artigianali, disegnato e progettato dall’architetto Francesca FELICE che firma spazi e mission del suo design originale e creativo con l’installazione, come in una galleria, di quadri di ispirazione surrealista da lei stessa realizzati.
Il sito – spiega l’architetto – ispirava molte cose, declinazioni estetiche e funzionali diverse. L’obiettivo era quello di riuscire a rappresentare al meglio i due connotati distintivi di Mariassunta e della sua attività: da una parte, il suo percorso di formazione, il sacrificio e la carriera; dall’altra, la vanità e, attraverso questa, la voglia e la capacità di capire e soddisfare umori e desideri dell’universo femminile. Ho, quindi, lavorato molto sull’inedito – continua – pensando subito ad una galleria d’arte per arrivare a traslare l’idea stessa dell’attività di parrucchiera, arte essa stessa, in un contesto diverso, dando forma e senso ad un luogo nel luogo destinato a sua volta ad evocare altro. A partire dal senso di vanità che è proprio della donna che si fa bella. Da qui la contemplazione del bello, attraverso le sensazioni suggerite dai quadri alle pareti nel salotto d’ingresso che non è di attesa, perché senza soluzioni di continuità col resto del salone, ma di compenetrazione visiva e di condivisione spazio-temporale ed emozionale. Quasi a voler suggerire l’ambizioso tentativo – chiosa l’architetto FELICE – di togliere dalla vanità un po’ della gravità dell’essere un peccato originale, magari restituendole, come in uno specchio doppio, piacere e leggerezza da cogliere e governare nell’attimo.
Nel salotto d’arte e bellezza di Mariassunta VANITÀ, nel quale si entra suonando un vero e proprio tradizionale campanello esterno in ceramica, tutto è stato pensato per essere realizzato artigianalmente. Protagoniste sono le lavorazioni in legno ed i doppi specchi, verso l’interno e verso l’esterno, destinati ad esaltare il senso di vanità che, insieme all’arte, colora il sottile fil rouge che anima l’interior design di Francesca FELICE. La donna si guarda allo specchio e quasi vi entra dentro, introducendosi in quella che può essere percepita come un’esperienza di sensi e sentimenti, oltre l’ingresso materiale nel salotto stesso. Il soffitto a cassettoni, in stile classico e tradizionale (come anche la riproposizione del comò tipico delle nonne), rappresenta certamente un bel colpo d’occhio iniziale insieme alla prospettiva aumentata data dal grande specchio frontale che simula contemporaneità di pensiero ed azione, di vanità e professionalità, di ambizioni, sguardi, manualità, movimenti ed astrazione al tempo stesso. Impressione che risulta rafforzata dal melange costante di classicità e funzionalità, con colori (predomina il bianco) e materiali moderni o, ancora, dal pavimento che evoca un’atmosfera quasi industriale rivisitata, i diversi giochi di luce dall’alto e dalle pareti fino alle originali installazioni green in orizzontale che esigono altre chiavi di lettura e punti di vista.